Dici 2008 e hai subito detto crisi economica. Come dimenticarla? Fu una delle più gravi crisi finanziarie della storia insieme a quelle del 1929 e 1973, le cui origini di carattere macroeconomico e microeconomico hanno portato a forti ripercussioni anche in Italia con anche un sensibile inasprimento della tassa patrimoniale. E proprio di imposta patrimoniale si sente spesso parlare durante i periodi di crisi.

Ma che cos’è la tassa o imposta patrimoniale? La conosciamo davvero? Quali sono i beni a rischio di essere tassati? E perché investire in oro conviene a fronte dell’imposta patrimoniale? Tutte le risposte di seguito.

 

Che cos’è la tassa patrimoniale?

Per capire cos’è la tassa patrimoniale, va innanzitutto spiegata la differenza tra patrimonio e reddito. Quest’ultimo corrisponde alla ricchezza che si ricava dal proprio lavoro. Il discorso è diverso per il patrimonio, che si riferisce al valore totale dei beni posseduti da un individuo o da un’organizzazione. 

È dunque questa la tassa patrimoniale: un contributo che grava sui capitali dei cittadini spesso utilizzata dai governi come misura per risanare il debito pubblico durante crisi economiche particolarmente gravi. Esistono varie tipologie di imposta patrimoniale, eccole di seguito:

  • Reale, se colpisce una sola componente della ricchezza del contribuente. Un esempio è l’IMU (Imposta Municipale Unica), che colpisce una parte del patrimonio immobiliare del contribuente;
  • Soggettiva, se colpisce tutta la ricchezza del contribuente, ovvero la sommatoria del suo patrimonio mobiliare e immobiliare. Attualmente non esiste un’imposta patrimoniale soggettiva in Italia, che invece troviamo in altri Paesi;
  • Ordinaria, se viene applicata annualmente, poiché introdotta nel nostro ordinamento in maniera strutturale;
  • Straordinaria, applicata una tantum. Si tratta di un prelievo occasionale, che di norma viene effettuato durante una condizione di particolare emergenza (come i prelievi forzosi più volte ipotizzati, ma raramente applicati, durante le crisi finanziarie).

Inoltre questa tipologia di imposta può essere fissa, se viene versata indistintamente da tutti i contribuenti in importo fisso, o variabile se varia in funzione del patrimonio dei contribuenti. Nel caso della patrimoniale variabile è solitamente prevista una soglia di protezione, detta franchigia, entro cui non è previsto nessun prelievo.

Quali sono i beni a rischio di essere tassati?

In linea teorica la tassa patrimoniale può colpire chiunque possieda beni immobili come per esempio la casa, o beni mobili, come azioni o obbligazioni o semplicemente il conto corrente. Il tutto indipendentemente dal reddito. Ad esempio, per il solo fatto di possedere una casa il proprietario sarà obbligato a pagare una percentuale, a scadenza fissa, calcolata sul valore catastale dell’immobile. La percentuale non dipende dal suo reddito, ma potrebbe essere legata solo alle caratteristiche dell’immobile.

In Italia ci sono prodotti finanziari già colpiti da una sorta di tassa patrimoniale, ovvero l’imposta di bollo. Pensiamo al conto corrente, al deposito titoli o ai buoni postali. Ma non è tutto, ci sono altri esempi di imposte che colpiscono il patrimonio. Basti pensare all’IMU che colpisce le seconde case o le abitazioni principali di lusso, oppure ancora le imposte di successione/donazione, che colpiscono il patrimonio che si trasmette per successione o donazione.

E l’oro? Come si posiziona all’interno dell’imposta patrimoniale? Esiste una tassa sull’oro? Ci sono imposte sull’oro fisico o tasse sulla vendita di oro? Scopriamolo di seguito.

 

Come salvaguardare i propri risparmi? Diversifica il tuo portafoglio con l'oro fisico

Ebbene sì: possedere una percentuale di oro fisico, in lingotti, in monete o in grammi d’oro, significa mettere al riparo una parte dei propri risparmi da un’eventuale imposta patrimoniale. Se vi state chiedendo perché investire in oro, sappiate che i motivi sono molteplici. A differenza degli altri asset ai quali si rivolgono i risparmiatori per stanziare i propri risparmi, legati al ciclo economico/monetario e al ciclo del credito, l’oro è completamente de-correlato al rischio del sistema economico/finanziario e politico.

L’oro fisico infatti non è soggetto a imposte né nella sua fase di acquisto (non si paga l’iva sull’oro) né per il suo possesso, in quanto non sono richieste dichiarazioni di possesso di qualunque quantitativo o della sua gestione. L’investimento sull’oro è legato soltanto alle oscillazioni del mercato dell’oro.

Ma sono molti altri i vantaggi dell’oro. Ad esempio è facilmente liquidabile, poiché è possibile rivendere l’oro in qualsiasi momento e ovunque convertendo velocemente l’investimento in liquidità. Consente inoltre investimenti diversificati e permette investimenti scalabili. Acquistando oro fisico è possibile suddividere l’investimento in tagli diversi a seconda delle proprie risorse ed esigenze.

In un sistema economico e finanziario che assomiglia sempre più a un immenso mare a volte calmo e a volte in tempesta, appare evidente come scegliere di investire nell’oro significhi affidarsi a un porto sicuro, scegliere la garanzia e la stabilità di un asset immutabile nel tempo che prescinde dai rischi endogeni del sistema in cui attualmente viviamo.

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